Forse non tutti sanno che in America by Francesco Panella

Forse non tutti sanno che in America by Francesco Panella

autore:Francesco Panella [Panella, Francesco]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2020-11-02T23:00:00+00:00


Per informazioni: https://boudinbakery.com/

fatto col cuore (di carciofo)

duarte’s tavern, pescadero, california

Da noi sembra strano anche solo pensare che, posta la giusta stagione dell’anno, il carciofo possa risultare irreperibile. Di coltivazione non certo semplicissima, questo ortaggio è infatti sempre stato in sintonia con la culla del Mediterraneo che gli ha dato i natali: del resto sembra ormai dimostrato dai ritrovamenti archeologici che la domesticazione del suo progenitore selvatico sia avvenuta proprio in Sicilia nel primo secolo dell’era moderna. E da lì alla nostra tavola, il passo è stato breve: il carciofo è la star di molte cucine regionali, e in quella romana ha un posto in prima fila.

Il primo problema logistico che si deve affrontare, quando si ha intenzione di aprire un locale che presenti e rappresenti la cucina della nostra terra natale dall’altro capo del mondo, è capire come fare a reperire gli ingredienti che la caratterizzano. Ci ho messo un po’ a scoprire dove crescevano i carciofi migliori da cucinare negli Stati Uniti: in una minuta sacca della contea settentrionale di Monterey in California, si trova il paese di Castroville, famoso in tutto il mondo per la sua produzione di carciofi, tanto che ormai da decenni si fregia del titolo di “capitale mondiale del carciofo”, un proclama che a dire il vero non è molto accurato, visto che in Italia viene prodotto mezzo miliardo di tonnellate di carciofi ogni anno, dieci volte tanto l’intera produzione annua degli Stati Uniti, che al mondo sono comunque noni in classifica. Ma è lì che crescono i carciofi migliori d’America, e qualche imprecisione possiamo pure perdonargliela.

Nel corso dei vari viaggi in zona per stabilire contatti con i produttori, mi è capitato anche di visitare Pescadero, una storica comunità dedicata all’agricoltura e all’allevamento sita a poche miglia di distanza. Si tratta di una località davvero minuscola, che sorge in un’area particolarmente tranquilla, piena di pascoli verdi e campi strabordanti di fioriture selvatiche a picco sulla costa turchese del Pacifico. Anche se non dista molto dalle onde dell’oceano, dove si possono vedere le balene dalla riva o visitare gli storici fari, Pescadero è di fondo un tipico ambiente pastorale, con tanto di campi, fienili caduti in disuso e trattori arrugginiti. È un posto dove si può fare visita ai ranch a gestione familiare, farsi una corsa nei campi fioriti e d’estate persino raccogliere le fragole, ma anche camminare scalzi sulle spiagge nebbiose, raccogliendo conchiglie e ricercando degli ottimi punti dove fare surf. L’alternanza di fattorie e tratto costiero può sembrare una combinazione strana a quanti non sono pratici di questo versante della California, ma per i residenti della Bay Area si tratta di uno spettacolo comune. Si può guidare per miglia e miglia senza mai stancarsi del panorama.

Il punto più famoso di tutta Pescadero è il Pigeon Point Lighthouse, un faro storico alto 115 piedi, il più alto della West Coast, che guida i marinai sin dal 1872: si tratta di un posto incredibile, che mi assicuro di visitare ogni qualvolta mi trovi a passare per la zona, e che ogni volta, come fosse la prima, non manca di togliermi il fiato.



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